CHRISTO e JEANNE CLAUDE

A poco più di due anni dalla scomparsa di Christo Vladimirov Javacheff, il Castello di Miradolo dedica a Christo e Jeanne-Claude, la coppia che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte e il suo processo di realizzazione, la mostra Christo e Jeanne-Claude. Projects, che espone tecniche miste, collages, fotografie e video delle loro opere più famose, insieme ad altri lavori di alcuni artisti che hanno influenzato la loro produzione artistica e il loro pensiero.


Curata da Francesco Poli, Paolo Repetto e Roberto Galimberti, con il coordinamento Projects generale di Paola Eynard, la mostra, realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Christo e Jeanne-Claude di New York, presenta circa sessanta opere, tra tecniche miste e collages, accompagnati da un’ampia sezione fotografica e dalla proiezione dei video che documentano la realizzazione delle monumentali installazioni artistiche.

Teodosio Martucci

 


Christo Javašev nacque a Gabrovo, in Bulgaria, il 13 giugno 1935, figlio di Vladimir Javašev, imprenditore, e Cveta Dimitrova, segretaria dell’Accademia di Belle Arti di Sofia dove iniziò gli studi nel 1953.Nel 1956 fu a Praga da dove, l’anno seguente, espatriò in Austria; successivamente fu a Ginevra e, nel 1958, a Parigi da apolide. Lì si guadagnò da vivere dipingendo ritratti, che firmava “Javacheff”, traslitterazione francese del cognome di famiglia. Le sue prime opere firmate “Christo” furono dipinti astratti e impacchettamenti di oggetti o di modelli viventi nella tela o nella plastica, che attirarono l’attenzione, tra gli altri, di artisti come Arman e Yves Klein, con cui si unì nel movimento Nouveau Réalisme.